La mia riflessione è che sarebbe difficile decifrare e comprendere in profondità il fenomeno dell'emarginazione degli studi umanistici e classici accompagnata dall'inquietante calo delle iscrizioni ai licei classici, più che raddoppiato negli ultimi anni, se ci limitassimo ad una lettura superficiale della realtà che cerchi la spiegazione del fenomeno nel disinteresse delle famiglie, nella distrazione di massa di ragazzi pigri attratti molto di più dalle tecnologie virtuali, nel purtroppo diffuso convincimento dell'inutilità delle "lingue morte" o addirittura nell'inadeguatezza didattica di un insegnamento considerato ostico. Una tale spiegazione soffrirebbe di un riduzionismo sociologico, direi antropologico, mentre il fenomeno è di più ampia portata socio-culturale e politica. Non saremmo degni della tradizione classica e della Polis se non provassimo ad immaginare quale vile e subdolo obiettivo abbia, invece, la deliberata emarginazione dell'insegnamento del greco, del latino e della cultura classica che secondo il mio parere mira alla soppressione del "pensiero critico". L'imperante modello neoliberista degli ultimi decenni procede sempre più nell'esaltazione di un "cretinismo economico", per dirla con Gramsci (grande studioso dei classici), richiedendo una omologazione acritica da parte delle persone, che si riducono a numeri e a statistiche di debitori e creditori. Gli studi classici non sono certamente funzionali ai nefasti disegni che la governance globale persegue, limitando diritti sociali, culturali, politici e democratici. Non è un caso che la neoliberista Troika abbia preso di mira con tanto accanimento la Grecia, indifferente ad ogni sua eredità e simbolo culturale. Anche “La Buona Scuola” del governo Renzi, avversata da centinaia di migliaia di insegnanti, è un'altra ennesima declinazione dei dettami neoliberisti e il presunto efficientismo di questa controriforma che investe sull' "alternanza scuola-lavoro" risponde piuttosto ad interessi imprenditoriali privati anziché al vero investimento sul capitale umano e alla formazione di personalità integre libere e democratiche.
Andreas Andreou
Comunità Ellenica di Napoli e Campania
delegato sezione di Salerno
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