(di Patrizio Nissirio) (ANSAmed) - ROMA, 24 MAR - Nonostante gli attriti delle ultime settimane tra Atene e i partner europei, un'intesa è possibile e avverrà, perché gli interessi delle due parti non sono incompatibili: lo dice ad ANSAmed Themistoklis Demiris, ambasciatore di Grecia a Roma, alla vigilia della festa nazionale ellenica del 25 marzo. Per il diplomatico "è difficile per un governo appena eletto trovare, sin dal primo istante, un equilibrio tra la realizzazione delle promesse elettorali, per le quali è stato eletto da un popolo che ha sofferto arrivando quasi al limite, e le esigenze dei partner che hanno concesso cifre enormi di prestiti e ora aspettano misure concrete che garantiscano la loro restituzione. Tutto questo diventa più difficile se teniamo presente la pressione di stereotipi negativi e di sfiducia reciproca, a causa anche del peso dei fallimenti del passato. Ma è proprio il distaccarsi dagli stereotipi e il consolidamento di un clima di fiducia che aiuterebbe tutti a realizzare che alla fine gli obiettivi della Grecia e quelli dei suoi partner non sono per niente incompatibili. Come si è visto già nei giorni scorsi sono stati fatti, sia a livello bilaterale che multilaterale, passi importanti verso questa direzione. Si capisce che le misure per affrontare la crisi umanitaria e riavviare l'economia già approvate dal parlamento greco possono e devono coesistere con le necessarie riforme strutturali. Si capisce altresì che ci vorrà un arco di tempo per la piena applicazione dal governo neoeletto da una parte delle misure che sono state promesse per il sollievo della popolazione e che hanno significanti implicazioni fiscali e dall' altra l' attuazione di quelle misure che avranno un effetto positivo immediato sulla competitività del paese. Finché la Grecia e i suoi partner saranno in grado di comprendere le rispettive sensibilità e priorità, troveranno la loro comunanza". "Fino a un certo punto - osserva - è logico che la posizione politico-ideologica di un governo neoeletto, la retorica, la sua tattica negoziale, ma anche il suo stile di comunicare, vengano accolti con un certo scetticismo dai partiti e i governi che non li condividono. Ma presto viene consolidato un ambiente di collaborazione costruttiva. Questa è lo spirito dell' UE: 28 Stati membri democratici, che, possono superare differenze ideologiche o nazionali e raggiungere un accordo per il bene comune nel rispetto dei propri mandati elettorali. Naturalmente fino al raggiungimento di un accordo definitivo c'è spazio per negoziazioni intense". Per Demiris "l'Italia è stata tra i primi paesi a rimarcare in modo imperativo l'urgente bisogno di puntare sulla crescita e cambiare il modo in cui l'Unione europea ha funzionato in questo settore, anche prima della vittoria di Syriza. Bisogna inoltre sottolineare che l'Italia sia a livello istituzionale che popolare, e particolarmente a quest'ultimo, ha affrontato con molta comprensione il caso ellenico. E questo atteggiamento, pienamente corrispondente alle secolari relazioni tra i due popoli, ma anche ai sentimenti spontanei di solidarietà e di amicizia è stato molto apprezzato". Alla fine, un pensiero per la festa dell'indipendenza greca: "Credo che l'anniversario del nostro risorgimento nazionale sia una buona occasione per ricordare i valori che l' hanno ispirato ed essere nuovamente ispirati. Soltanto credendo nella proprio lotta, superando le proprie capacità e persistendo sui propri obiettivi si può raggiungere una vittoria. Occorre però anche usare al meglio i mezzi disponibili, formare le alleanze giuste e approfittare delle opportunità che si presentano. Quindi il mio augurio per la Grecia e l' Europa è, pur consapevoli delle loro possibilità e idei loro limiti, di realizzare le visioni dei loro popoli per garantire la democrazia, l'uguaglianza, la prosperità, in un'Europa di progresso, solidarietà, civiltà e umanesimo". (ANSAmed).