sabato 11 luglio 2015

Premio Irida 2015

PREMIO IRIDA 2015

Con il Premio Irida la Comunità Ellenica “Megali Ellada” vuole promuovere e valorizzare l’arte contemporanea, non solo come competenza di tipo artistico, ma anche come conoscenza più approfondita della cultura di un popolo allo scopo di favorire i processi culturali e la valorizzazione del patrimonio culturale ellenico.
La Grecia infatti è una terra ricca di storia, arte e cultura tanto da essere definita la culla della civiltà occidentale. La cultura della Grecia si è evoluta nel corso di migliaia di anni, a partire dalla civiltà Minoica e la Dorica che hanno lasciato sull’intero territorio greco importanti testimonianze della loro grandezza.
VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!!

venerdì 10 luglio 2015

Δωρεά της ελληνοιταλικής κοινότητας Πάρμα – Ρέτζιο Εμίλια στο Νοσοκομείο Ικαρίας

Η Ελληνική Κοινότητα των Ιταλικών πόλεων Πάρμα και Ρέτζιο Εμίλια στο πλαίσιο προσφορών που κάνουν σε ιδρύματα της Ελλάδος, έκαναν δεκτή την πρόταση του Κλαούντιο Κότσι Κέφαλο μέλος του Δ.Σ. της κοινότητας και με το ποσό των 3800 ευρώ αγόρασαν ένα « ΜΟΝΙΤΟΡ ΖΩΤΙΚΩΝ ΛΕΙΤΟΥΡΓΙΩΝ EDAN M8A με περιχειρίδα νεογνική, βρεφική, παιδική και αισθητήρα οξυμετρίας παιδικό, με ΕΚΤΥΠΩΤΗ ΜΟΝΙΤΟΡ και ΤΡΟΧΗΛΑΤΟ για ΜΟΝΙΤΟΡ» & ‘ένα «ΣΕΤ ΕΠΕΙΓΟΥΣΑΣ ΑΝΤΙΜΕΤΩΠΙΣΗΣ ΚΑΤΑΓΜΑΤΟΣ ΙΣΧΙΟΥ ΤΥΠΟΥ ΥΠΟΚΕΦΑΛΙΚΟΥ» για τις ανάγκες του Νοσοκομείου ΙΚΑΡΙΑΣ.
Κατά την παράδοση της δωρεάς: Από αριστερά κ. Λεμονιά Βασιλάκη Δ/ντρια τμήματος Προμηθειών του Νοσοκομείου Ικαρίας, κ. Κλαούντιο Κότσι-Κέφαλος εκπρόσωπος της Ελληνικής κοινότητας των Ιταλικών πόλεων Πάρμα - Ρέτζιο Εμίλια, κ.Πέτρος Σαφός ορθοπεδικός, κ.Χρυσαυγή Κούβδου Προϊσταμένη Χειρουργείου.
Σε ανακοίνωση της, η διοίκηση του Νοσοκομείου Ικαρίας ευχαριστεί θερμά τον Πρόεδρο και το ∆ιοικητικό Συμβούλιο της Ελληνικής κοινότητας Πάρμας και Ρέτζιο Εμιλίας Ιταλίας για την εξόχως ευγενική χειρονομία και σημειώνει: "Στις δύσκολες στιγμές που βρίσκεται η πατρίδα μας, η δωρεά σας σίγουρα αποτελεί δείγμα γενναιόδωρου υψηλού φρονήματος και κατανόησης της κοινωνικής ευθύνης για τους δυνάμενους να προσφέρουν. Είμαστε απόλυτα βέβαιοι ότι η ενέργειά σας θα εκτιμηθεί εξ ίσου από το σύνολο των συμπολιτών μας και να είστε βέβαιοι ότι η δωρεά αυτή θα αξιοποιηθεί πλήρως και με τον καλύτερο τρόπο για τους κατοίκους αλλά και για τους επισκέπτες του νησιού μας. Εκφράζουμε την ευχή και άλλοι δυνάμενοι να προσφέρουν, να ακολουθήσουν το παράδειγμά σας. Ευελιστούμε τέλος στην παγίωση της συνεργασίας μεταξύ μας επ ωφελεία του ελληνικού πληθυσμού εν γένει και για μια ακόμη φορά σας ευχαριστώ θερμά για την απόφασή σας αυτή."
Είσοδος στο Χειρουργείο του Νοσοκομείου Ικαρίας
Επ’ ευκαιρίας της φωτογράφησης της δωρεάς της ελληνοιταλικής κοινότητας Πάρμα – Ρέτζιο Εμίλια μπήκαμε (για 1η φορά) και πήραμε φωτογραφίες από το Χειρουργείο του Νοσοκομείου μας, το οποίο συμφώνα με τα λεγόμενα των γιατρών, νοσοκόμων, διοικητικών υπαλλήλων είναι σε πάρα πολύ καλή κατάσταση και όλο βελτιώνεται.
Ελπίζουμε σύντομα να έχουμε και αναισθησιολόγο για να μπορεί το χειρουργείο να ανταποκριθεί στις ανάγκες των κατοίκων.

http://www.ikariamag.gr/reportaz-ellinoitaliki-dorea-sto-nosokomeio-ikarias-mpikame-sto-heiroyrgeio

giovedì 9 luglio 2015

Γενική Συνέλευση των μελών της Ελληνικής Ορθόδοξης Κοινότητας Τεργέστης στις 5 Ιουλίου 2015. Η Ελληνική Ορθόδοξη Κοινότητα Τεργέστης παραμένει στο πλευρό της Ελλάδας στις δύσκολες στιγμές που διανύει.


È riconosciuto che la responsabilità greca nella formazione e nell'esplosione della crisi in Grecia è stata determinante, dall’occultamento dei dati  all'evasione fiscale, dalle transazioni corporativa, politica ed economica alla  corruzione,  da un  settore pubblico distorto  e di  limitata efficacia  a un settore privato poco redditizio e con un modello organizzativo e tecnologico superato ed un modello di sviluppo distorto  e senza le necessarie infrastrutture di supporto. 
L’odierno acutizzarsi della crisi greca, dopo cinque anni di una politica di rigida austerità  “lacrime e sangue”  (25% diminuzione del PIL, 27% di disoccupazione generale, 60% quella dei giovani, 37% riduzione dei salari ed il debito al 177,1% ), dipende, oltre che da inefficienze dei governanti greci, dall’evidente fallimento dei responsabili politici ed economici dell’UE. È un loro fallimento, perché non sono stati capaci di risolvere con lungimiranza e previdenza, in modo da favorire la stabilità dell’Eurozona, un problema che riguardava  l’1,8% del PIL e il 3 % del debito europei.
  
Nonostante le diversificazioni e i cedimenti delle autorità greche coinvolte fossero palesi, le autorità europee non sono state in grado di affrontarle, limitando da una parte le loro pretese nei confronti di un Paese distrutto a causa dell’atteggiamento dei Paesi del nord Europa  e mettendo dall’altra fuori discussione una promessa, fatta nel 2012, riguardante un processo di riduzione dell’insostenibile debito greco.  Questa realtà viene riconosciuta anche da un documento ufficiale del F.M.I.
Nella potenza europea dominante (e non egemonica, perché l’egemonia – secondo Gramsci – presuppone la capacità di riconoscere le ragioni dell’altro) e nei suoi satelliti settentrionali è prevalso il concetto di punizione nei confronti di forze politiche, governi e Paesi che mettono in discussione le vigenti politiche economiche di austerità, che intralciano lo sviluppo, aumentano  la disoccupazione, limitano la Democrazia e favoriscono ogni sorta di populismo, razzismo e nazionalismo.
 Di fronte a questa situazione di stallo, il governo greco ha scelto il processo democratico - anche se in un periodo di tempo limitato – del  Referendum, chiedendo al popolo greco di  inviare  in Europa  un messaggio di speranza per il suo  futuro.
Il referendum è stato condotto in un clima generalmente mite, nonostante  le illegittime interferenze  delle istituzioni europee, e soprattutto del  Presidente del Parlamento  Europeo,  che avrebbe dovuto tenere un atteggiamento neutrale e distaccato, ed altri interventi  di carattere partitocratico. Per quanto riguarda gli interventi non democratici del sig.  Schulz, essi sono proseguiti anche dopo gli esiti del referendum, che a quanto pare non gli sono graditi .
Il risultato del referendum è chiaro: 61% NO, 39% SÌ, 62% di partecipazione. 
Ciò ha creato una nuova situazione, a prescindere dalla chiarezza o no delle domande poste, e conferma, a prescindere da qualsiasi critica, il trionfo dei processi Democratici e della Democrazia, che in questo Paese è nata. 
Il risultato, come si e venuto a formare, è un passo importante per  mettere in evidenza -  e affinché si proceda alla sua realizzazione - il contenuto comune nei quesiti del NO e del SÌ, cioè della volontà del Paese di rimanere in Europa:  come scrive anche un importante  intellettuale italiano “La Grecia resterà sempre la miglior Patria d’ Europa”. 
 In questa direzione sono stati avviati i primi passi del governo e dell'opposizione: la riunione dei capi di tutti i partiti politici alla presenza del Presidente della Repubblica, le dimissioni del ministro Varoufakis e quelle del presidente di Nuova Democrazia A. Samaràs. 
Ciò viene  confermato  dalla dichiarazione congiunta dei presidenti dei partiti che hanno preso parte all’incontro col Presidente della Repubblica – eccezione fatta quella del P.C.G. -,  si afferma che "Il responso del popolo greco non consiste in un  mandato di rottura, ma in un mandato per proseguire e consolidare gli sforzi per raggiungere un accordo socialmente equo ed economicamente sostenibile".
 Questi sono i primi segni che fanno sperare che all’interno del Paese la discussione cominci ad indirizzarsi verso l’affrontare i problemi, atteggiamento che può  essere oggettivamente di aiuto alle trattative con le istituzioni Europee. 
Mentre per  il nostro Paese il risultato può essere un passo importante per la sua prospettiva europea, nello stesso tempo questo risultato  rappresenta un piccolo impulso  per un' Europa  più democratica, con maggiore giustizia sociale e più lavoro, e per una gestione della politica economica più democratica e strutturata.
È impossibile non essere d'accordo con la dichiarazione del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella: «La Grecia è parte dell'Europa e non deve mancare   la solidarietà degli altri popoli dell’ unione al popolo greco”.   Questa dichiarazione desideriamo rammentare alle forze politiche  democratiche Italiane ed all’amico popolo Italiano.
                                                                   Dal Consiglio Direttivo
                                                      della Comunità Greco-Orientale di Trieste

Trieste, 07/07/2015

giovedì 2 luglio 2015

È ormai evidente che la Grecia sia stata scelta dai grandi potentati economici mondiali come il banco di prova per la strategia globale di impoverimento dei popoli e degli Stati sovrani, per soggiogarli e renderli sempre più oggetto di conquista, depauperati delle loro ricchezze, messi sul lastrico per essere acquistati a buon mercato.

Saluto in occasione della manifestazione di Napoli del 3 luglio 2015 in sostegno della Grecia
Per noi italiani manifestare in sostegno della Grecia, in questo delicatissimo momento della Sua storia, non è solo una questione di solidarietà fra Nazioni, nè può ridursi ad un, pur doveroso, atto di riconoscenza per ciò che Essa ha fatto, costituendo, con la Sua smisurata genialità, gran parte della nostra identità di uomini occidentali.
È ormai evidente che la Grecia sia stata scelta dai grandi potentati economici mondiali come il banco di prova per la strategia globale di impoverimento dei popoli e degli Stati sovrani, per soggiogarli e renderli sempre più oggetto di conquista, depauperati delle loro ricchezze, messi sul lastrico per essere acquistati a buon mercato.
Perseverare in politiche imposte dall'esterno, che accentuano le diseguaglianze, sovvertendo i principi basilari delle nostre Costituzioni, a partire da quello di dignità della persona e di eguaglianza sostanziale, vuol dire negare le fondamenta stesse sulle quali si basa la convivenza civile nelle nostre Nazioni.
È inammissibile che ciò accada!
Ecco perché è necessario prendere coscienza di quanto sta succedendo in Europa. Non solo in Grecia, in Europa, cioè anche qui, da noi...
È ancora una volta lo straordinario Popolo Greco sta reagendo con dignità e fermezza, rivendicando il ruolo della democrazia, che è autodeterminazione e quindi anche diritto di scegliere tempi e modalità per la restituzione del debito.
Ma sta reagendo soprattutto con intelligenza, avendo compreso che proseguire sulla via tracciata dal Fondo Monetario Internazionale vuol dire, nel giro di pochi anni, rinunciare del tutto alla propria sovranità, precipitando in uno stato di sudditanza nei confronti dell'alta finanza. 
Ecco perché, sono convinto, il Popolo Greco al referendum del prossimo 5 luglio voterà NO!
Nonostante i sondaggi, facilmente addomesticabili, diano per vincente il SÌ. 
Nonostante tanti in Europa, complici di un'azione orchestrata di disinformazione e calunnia, bollino la classe dirigente ellenica come infantile e inadeguata.
Nonostante sia calata una congiura del silenzio intorno alla Grecia. 
Il Popolo Greco dirà NO!
Come fece alle Termopoli, frenando l'avanzata di oltre cinquecentomila barbari.
Come ha fatto il 28 ottobre del 1940, dicendo di NO a Benito Mussolini che intimava la resa (ancor oggi il 28 ottobre di ogni anno si celebra in Grecia la "Iméra tou òxi": la giornata del NO).
Dirà di no! E lo farà, ancora una volta, a nome di tutti noi...
Prof. Marco Galdi
Presidente Società Filellenica Italiana

In ogni caso la Grecia lunedì sarà pur sempre un Paese Europeo, con l’Euro come valuta corrente. Il caldo sole greco salirà all’orizzonte anche lunedì, ed il Partenone, il Palazzo di Cnosso, e tutti i patrimoni della nostra civiltà, e le nostre stupende isole, mari, spiagge e monti, saranno sempre al loro posto, pronti ad accogliere tutti greci e tutti gli amici che ci vengono a trovare dall’estero ogni anno. In più tutto questo sarà reso ancor più bello dal fatto che, per primo in Europa, il popolo greco è stato chiamato a fare una scelta storica, in maniera democratica, e questa scelta deve essere rispettata, qualunque essa sia.

Cari Nikos e Jannis,
mi pare che la Federezione delle Comunità e Confraternite Elleniche non abbia preso una posizione a favore del sì o del no al referendum del 05 luglio: e lo dico a ragion veduta visto che il Consiglio Direttivo della Federazione non è stato convocato per discutere sul punto. E a mio parere la Federazione non deve schierarsi per nessuna delle due opinioni, perché, secondo me, la la posizione della Federeazione deve essere quella della vicinanza al popolo greco nel suo complesso, sia dei cittadini che domenica voteranno per il sì, sia dei cittadini che voteranno per il no. Sappiamo tutti che i greci stanno attraversando un momento difficile, e noi greci della diaspora dobbiamo essere vicini a loro, perché da una parte stanno vivendo un momento difficile, ma dall’altra hanno l’occasione a dir poco storica, di essere chiamati ad influenzare la politica economica e finanziaria dell’Unione Europea. Questo è un risultato storico perché a nessun popolo d’Europa è mai stato chiesto se, ad esempio, voleva o meno adottare l’Euro come moneta corrente, o se voleva o meno adottare questa o quella politica economico/finanziaria.  
Il problema vero della Grecia, e qui dico la mia opinione che non è necessariamente quella della federazione, non è che in questa settimana le banche e la borsa greche sono chiuse, il problema vero è che da cinque anni la Grecia è soffocata, perché a livello di Troika, di cui fanno parte anche due delle maggiori istituzioni europee hanno adottato delle politiche di rigore, che hanno fallito. Non è diminuito il debito pubblico (anzi, è aumentato in maniera esponenziale), non è diminuita la disoccupazione (anzi è aumentata in maniera esponenziale), non è diminuita la corruzione (anzi è aumentata), non sono stati toccati privilegi fiscali a determinati settori economico/commerciali (e non li ha toccati nemmeno Tsipras). Questi erano gli scopi “ufficiali” delle politiche di rigore, e non è un caso che la stessa Troika abbia “obtorto collo” ammesso che le politiche di austerità siano fallimentari. D’altronde non è un caso che addrittura Draghi abbia evidenziato il deficit di democraticità delle istituzioni europee. Il vero problema è proprio il deficit di democraticità, imposto con misure di lacrime e sangue al popolo che la democrazia l’ha creata. Ed è proprio in questo deficit di democraticità che vanno ricercati i problemi attuali della Grecia: nell’esigenza di far quadrare i bilanci a tutti i costi, anche sacrificando vite umane (quanti suicidi ci sono stati in questi anni in Grecia?), sacrificando il futuro dei giovani (quanti ragazzi della nostra età, Nikos, sono disoccupati o sono stati costretti ad emigrare?), e sacrificando (lo si vede nell’ultima proposta della Troika), quei settori economici (turismo, trasporto marittimo e agricoltura) che hanno sempre funzionato. 
E non cadiamo nella trappola in cui ci vogliono far cadere, secondo cui votare no significa uscire dall’Europa o dall’Euro, e votare sì invece significa restare nell’Unione o nell’Euro. Questo, avendo studiato diritto dell’Unione Europea, ve lo posso confermare. Non esiste nessun meccanismo attraverso cui i paesi memebri dell’Unione possano cacciare un altro stato membro dall’Unione, e non esiste alcun meccanismo che permetta ad alcuni paesi memebri dell’unione MONETARIA di cacciare un altro paese memebro dall’unione MONETARIA. Questo deve essere chiaro al di là delle convinzioni politiche di ognuno. 
Detto questo io capisco anche le persone, ed in particolare gli anziani, che voteranno sì al referendum. Lo capisco perché immagino non sia facile vivere dovendo far la coda al bancomat per ritirare 60 Euro, o dover girare per ore in cerca di benzina (ed i miei stanno a Creta, e mi hanno detto che effettivamente è così). Ma dobbiamo renderci conto che, premesso che sia che vinca il sì sia che vinca il no, da lunedì altri sacrifici si imporranno (se vince il sì si andrà ad un nuovo memorandum, se vince il no, ci saranno comunque delle ristrettezze), il quesito è in questi due semplici termini: votando sì, la cittadinanza, che nella mia idea di Europa è comunque sovrana, afferma di essere consapevole e pronta a nuovi sacrifici; se vince il no, la cittadinanza dà un chiaro messaggio derivante dall’unico organo sovrano che la democrazia riconsoce, per cui le esigenze popolari devono essere tenute in considerazione prima ancora delle esigenze di bilancio di stati, banche centrali o società di capitali. Io personalmente, propendo epr la seconda prospettiva. 
E non mettiamo la questione sul fatto che Tsipras ha preso in giro la gente dicendo che avrebbe imposto la sua volontà all’Europa. Su Tsipras ed il suo governo non mi esprimo, riconosco solo, che, con modalità forse discutibili ha fatto una cosa unica: ha condotto una popolazione a decidere in materia di economia dell’Unione Europea. Nessun altro primo ministro lo aveva mai fatto in Europa, visto il deficit di democraticità di cui parlavamo prima. Detto questo il mio giudizio sul come si presenta ai Greci ed alle Istituzioni Europeee, me lo tengo per me e poi se volete ne discutiamo, ma teniamo ben presente che non è questo il punto. Il punto è: vogliamo un’Europa delle banche e del capitale, o vogliamo un’Europa dei popoli? Entrambe le risposte hanno pari dignità, anche se io preferisco la seconda. Ed entrambe le risposte devono essere date dal popolo, che è l’unico organismo sovrano che la democrazia conosca. Il governo greco ha dato la possibilità al popolo di esprimersi, magari con modalità discutibili, ma per lo meno lo ha fatto. Chi altro in Europa lo aveva fatto?
E’ per questo che dico che il nostro popolo si trova davanti al momento storico di esprimersi sulla prevalenza della democrazia sempre ignorata in questi anni dalle istituzioni europee, o del denaro fine a sé stesso. 
Per cui, la posizione della Federazione, secondo me, e di tutti i greci della diaspora deve essere di serenità e di rispetto di tutte le opinioni, di rifiutio di ogni messaggio mediatico volto a spargere il terrorismo, sia se proveniente dal fronte del sì, sia se proveniente dal fronte del no. 
In ogni caso la Grecia lunedì sarà pur sempre un Paese Europeo, con l’Euro come valuta corrente. Il caldo sole greco salirà all’orizzonte anche lunedì, ed il Partenone, il Palazzo di Cnosso, e tutti i patrimoni della nostra civiltà, e le nostre stupende isole, mari, spiagge e monti, saranno sempre al loro posto, pronti ad accogliere tutti greci e tutti gli amici che ci vengono a trovare dall’estero ogni anno. In più tutto questo sarà reso ancor più bello dal fatto che, per primo in Europa, il popolo greco è stato chiamato a fare una scelta storica, in maniera democratica, e questa scelta deve essere rispettata, qualunque essa sia.

Avv. PAOLO FURLOTTI
Membro del CD della FCCEI

mercoledì 1 luglio 2015

Lettera aperta in solidarietà al popolo greco



Lettera aperta in solidarietà al popolo greco

[a translation of the letter is available in Greek and French language/ è disponibile la traduzione della lettera in  greco  e in francese]
29 giugno 2015,
Un saluto alla popolazione greca tutta e, in particolar modo, alle nostre colleghe e ai nostri colleghi del mondo dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
Chi vi scrive lo fa a poche centinaia di chilometri da dove vi trovate: eppure, se misurata col metro della consapevolezza e della preoccupazione per il futuro, anche questa breve distanza sembra sparire. E lo fa in giorni in cui ci ritroviamo, su quest’altra sponda del Mare Mediterraneo, a osservare con attenzione e apprensione le vicende che si susseguono nel vostro paese e intorno a esso.
Siamo studiose e studiosi, ricercatori e ricercatrici, docenti e scienziati degli atenei italiani. Alcuni tra noi si occupano di scienze umane e storiche, altri di scienze sociali, altri ancora di scienze matematiche, fisiche e naturali. Eppure ciascuno di noi condivide una forte riconoscenza nei confronti della cultura greca e della sua storia. Come potremmo altrimenti? È stata la Grecia la vera culla del pensiero occidentale, il crocevia di esperienze che ha generato per prima lo spirito dell’amore per la conoscenza, in ogni ambito del sapere. Tutte e tutti sappiamo perfettamente quanto la cultura e il pensiero greco abbiano contribuito a quell’originaria, vera spinta verso l’unità e la fratellanza degli esseri umani in questa parte del mondo. Tutti sappiamo che essa è la nostra radice, ben prima – e ben più – di ogni mito o ideologia che di volta in volta si è voluta fondativa per l’Europa.
Soprattutto, ognuno di noi condivide una seria preoccupazione per gli eventi che si stanno avvicendando in questi giorni, così come un profondo sdegno per il ricatto che vi è stato imposto dalla tecnocrazia dell’austerity, che ha ormai svelato il vero obiettivo della sua ferocia: quello di imporre un unico, fallimentare modello economico basato sull’annientamento della dignità umana.
Per questi motivi non possiamo non supportare il popolo greco in questa pagina difficile della sua storia. Siamo consapevoli che l’esito del referendum del 5 luglio prossimo, se come ci auguriamo si affermerà la vittoria del “NO”, porterà a un clima di confusione che si cercherà di strumentalizzare per far chinare il capo alle cittadine e ai cittadini greci. Per questo motivo ci impegniamo da subito, con questa lettera, a offrirvi la nostra solidarietà: non solo morale, ma anche nella forma di atti concreti. Ciò che mettiamo nero su bianco con queste parole è l’impegno, a titolo individuale e collettivo, a sostenervi e cooperare con voi per la ricostruzione della Grecia e la costruzione di un nuovo modello sociale, economico e politico, che attraversi e coinvolga anche quello snodo cruciale che è il mondo della conoscenza, in cui tutte e tutti noi lavoriamo.
Ci auguriamo che il popolo greco faccia la sua scelta in piena autonomia e dignità, mentre la solidarietà internazionale nei suoi confronti si rafforza e continua. Sappiamo che il mondo si sta indignando e mobilitando perché la Grecia possa dimostrare che un’Europa diversa – un mondo diverso – è davvero realizzabile, rifiutando l’aut-aut tra schiavitù al mercato o barbarie. Vogliamo esprimere a ciascuno di voi, e in particolare alle nostre colleghe e ai nostri colleghi, il nostro totale sostegno. Un ultimo appunto. Non troverete al termine di questa lettera il solito elenco di sole firme “prestigiose”: d’altronde, non è intenzione di chi vi scrive proporre la consueta dichiarazione di intenti, l’ennesima vetrina intellettuale destinata a lasciare il tempo che ha trovato. Perché la nostra vuole essere una promessa di solidarietà fattuale e incisiva, prologo a tempi nuovi e animati da uno spirito differente. Lo spirito di una nuova solidarietà tra i popoli dell’Europa e del Mediterraneo, in grado soprattutto, di costruire un sapere e un mondo nuovo, più giusto, più solidale, più libero.
Un enorme grazie a tutte e a tutti voi.
Viva la Grecia!
Firmatari:
Fabrizio Rufo (Sapienza Università di Roma)
Carmela Morabito (Tor Vergata Università di Roma)
Mattia Della Rocca (Università di Pisa)
Sara Campanella (Sapienza Università di Roma)
Tiziana Sampietro (Fondazione Toscana Gabriele Monasterio – CNR, Pisa)
Enrico Campo (Università di Pisa)
Matteo Bianchi (Università degli Studi di Bergamo)
Anatole Pierre Fuksas (Università di Cassino)
Luca Ciccarese (Università di Pisa)
Giulia Frezza (Sapienza Università di Roma)
Alessandro Camiz (Sapienza Università di Roma)
Alfredo Coppa (Sapienza Università di Roma)
Silvia Martinelli (Max Planck Institute, Monaco)
Luciano Debiase (Sapienza Università di Roma)
Maria Teresa Fiorillo (Sapienza Università di Roma)
Marco Capocasa (Sapienza Università di Roma)
Martina Volpe (Sapienza Università di Roma)
Marco Oliverio (Sapienza Università di Roma)
Maria Enrica Danubio (Università degli Studi dell’Aquila)
Emore Paoli (Tor Vergata Università di Roma)
Francesca Ortu (Sapienza Università di Roma)
Filippo Terrasi (Seconda Università degli Studi di Napoli)
Marco Ramazzotti (Sapienza Università di Roma)
Alba Finocchiaro (Sapienza Università di Roma)
Carlo Baghetti (Université d’Aix-Marseille – Sapienza Università di Roma)
Simona Foà (Tor Vergata Università di Roma)
Viola Sansoni (Ludwig-Maximilians-Universität, Monaco)
Alessandro Bruccoleri (Sapienza Università di Roma)
Angela Spinelli (Tor Vergata Università di Roma)
Anna Painelli (Università di Parma)
Pietro Greco (Città della Scienza, Napoli)
Sergio De Iasio (Università di Parma)
Claude Albore Livadie (CNRS – Centre Camille Jullian, Aix-en-Provence)
Mariagabriella Pugliese (Università degli Studi di Napoli Federico II)
Fabio Di Vincenzo (Sapienza Università di Roma)
Mariella Flores (Università di Torino)
Giulio Starita (Seconda Università degli Studi di Napoli)
Federico Di Traglia (Università di Firenze – University of Bristol)
Anna Romani (Università di Pisa)
Angelo Piga (ICFO-The Institute of Photonic Sciences, Barcelona)
Lorenzo Fratino (Royal Holloway University of London)
Stefano Biagioni (Sapienza Università di Roma)
Renata Schiavo (University of Leiden)
Imma Iovinella (Università di Firenze)
Caterina Botti (Sapienza Università di Roma)
Rosanna Bonasia (Instituto Politécnico Nacional, Ciudad de México)
Cristina Padolecchia (Università di Genova)
Michele Mancarella (Université Paris Saclay – Université Paris Sud)
Dario Minervini (Università degli Studi di Napoli Federico II)
Alfonso Maurizio Iacono (Università di Pisa)
Agostino Carbone (Università degli Studi di Napoli Federico II)
Alberto Cappi  (INAF-Osservatorio Astronomico di Bologna)
Mattia Iunco (Universität Tübingen)
Vanda Bouché (Sapienza Università di Roma)
Andrea Cerroni (Università Milano-Bicocca)
Daniela Palma (ENEA, Roma)
Marco Sbardella (Università di Firenze)
Francesco Mercuri (Università di Bologna)
Mario Tiberi (Sapienza Università di Roma)
Luca Tanteri (Università di Firenze)
Francesco Verde (Sapienza Università di Roma)
Flaminia Sacca’ (Università degli Studi della Tuscia)
Stefania Tuzi (Sapienza Università di Roma)
Giusto Traina (Université Paris-Sorbonne- Institut Universitaire de France)
Eleonora Cavallini (Università di Bologna)
Francesco Mari (Université de Strasbourg)
Francesca Gazzano (Università di Genova)
Daniele Salvoldi (Freie Universität Berlin)
Alessandro Porchetta (Tor Vergata Università di Roma)
Marco Isopi (Sapienza Università di Roma)
Omar Coloru (ArScAn-HAROC Université de Paris-Ouest Nanterre La Défense)
Daniele Solvi (Seconda Università degli Studi di Napoli)
Francesco A.N. Palmieri (Seconda Università degli Studi di Napoli)
Petra Bernitsa (Sapienza Università di Roma)
Giovanni Balcet (Maison des Sciences de l’Homme, Paris – Università di Torino)
Ivan Davoli (Tor Vergata Università di Roma)
Leonardo Bargigli (Università di Firenze)
Manlio Maggi (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Roma)
Valerio Casadio (Tor Vergata Università di Roma)
Marco Milanese (Università degli Studi di Sassari)
Roberta Spadaccini (Università degli Studi del Sannio)
Cristina Viano (CNRS, Université Paris-Sorbonne)
Carlo Natali (Università Ca’ Foscari Venezia)
Francesca Alice Vianello (Università di Padova)
Andrea Starbini (Sapienza Università di Roma)
Nicola Ciccoli (Università di Perugia)
Umberto Roberto (Università Europea di Roma)
Arianna Bagarini (Università degli Studi di Ferrara)
Maria Letizia Verola (Liceo Scientifico Ulisse Dini, Pisa)
Giuseppe Paternostro (Università degli Studi di Palermo)
Giacomo Raccis (Università di Bergamo)
Stefano Carlesi (Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa)
Roberto Palaia (Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee, CNR – Roma)
Giorgio Manzi (Sapienza Università di Roma)
Immacolata Eramo (Università degli Studi di Bari Aldo Moro)
Corrado Petrocelli (Università degli Studi di Bari Aldo Moro – Università di San Marino)
Roberto Lo Presti (Humboldt-Universität, Berlin)
Francesco Gori (Università di Palermo)
Martina Petralli (Università di Firenze)
Francesco Biagi (Università di Pisa)
Alessandra Casamassima (Biblioteca del Senato della Repubblica, Roma)
Gioacchino Micheli (Istituto di Biologia e Patologia Molecolari, CNR – Pisa)
Carmela Roscino (Università degli Studi di Bari Aldo Moro)
Ida Oggiano (Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico – CNR, Roma)
Rossella Caruso (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, Roma)
Luca Nivarra (Università degli Studi di Palermo)
Fausto Gozzi (LUISS Guido Carli, Roma)
Alessandro Angelucci (Università Gabriele d’Annunzio, Chieti-Pescara)
Giancarlo Poiana (Sapienza Università di Roma)
Antonio Caputo (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Roma)
Maria Rosaria Marella (Università di Perugia)
Caterina Peroni (Università di Padova)
Luigi Punzo (Università di Cassino)
Cristina Sissa (Università di Parma)
Marcella Tambuscio (Università di Torino)
Giorgio Parisi (Sapienza Università di Roma)
Gabriele D’Avino (Université de Mons)
Paolo Anagnostou (Sapienza Università di Roma)
Cinzia Carta (Università di Bologna)
Andrea Volterrani (Tor Vergata Università di Roma)
Javier González Díez (Università di Torino)
Simona Sestito (Università di Pisa)
Simone Tulumello (Università di Lisbona)
Marica Setaro (Università di Firenze)
Arianna Sacerdoti (Seconda Università degli Studi di Napoli)
Anna Borghi (Università di Bologna – ISTC, CNR)
Matteo Di Gesù (Università di Palermo)
Daniele Maestrelli (Università di Firenze – Università di Pisa)
Alessandra Fiorio Pia (Università di Torino)
Marco Caiffa (Tor Vergata Università di Roma)
Ilaria Germano (Università degli Studi di Bari Aldo Moro)
Emanuele De Luca (Università di Trieste- Universidad de Valencia)
Gianfilippo De Astis (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Roma)
Gianluca Lattanzi (Università degli Studi di Bari Aldo Moro)
Michele Napolitano (Università di Cassino)
Andrea Lassandari (Università di Bologna)
Giovanni Re (Università di Torino)
Federico Martelloni (Università di Bologna)
Giovanni Orlandini (Università degli Studi di Siena)
Augusto Vigna Taglianti (Sapienza Università di Roma)
Tiziana Nazio (Università di Torino)
Simona Taliani (Università di Torino)
Andrea Gabrielli (Sapienza Università di Roma)
Paolo Scattolin (Università degli Studi di Verona)
Marco Merafina (Sapienza Università di Roma)
Roberta Ferritto (Reading University)
Matteo Viale (Università di Torino)
Bruno Bertolini (Sapienza Università di Roma)
Olivia Bonardi (Università degli Studi di Milano)
Antonio D’Onofrio (Seconda Università degli Studi di Napoli)
Valentina Pazé (Università di Torino)
Michelangelo Bovero (Università di Torino)
Lucilla Moliterno (Università di Torino)
Massimo Cuono (Università di Torino)
Guadalupe Salmoran (Università di Torino)
Manuela Derosas (Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Bergamo)
Manuela Mari (Università di Cassino)
Luigi Bonacina (Université de Genève)
Alina Di Gesù (Università di Bologna)
Annamaria Deagostino (Università di Torino)
Elena Spangenberg Yanes (Sapienza Università di Roma)
Leonardo Micheli (University of Exeter)
Raul Mordenti (Tor Vergata Università di Roma)
Luca Galantucci (Newcastle University)
Francesco Pitocco (Sapienza Università di Roma)
Mattia Granata (Università degli Studi di Milano)
Silvia Pasqua (Università di Torino)
Paola Umbri (Sapienza Università di Roma)
Matteo Zaccarini (Università di Bologna)
Federica Tomassoni (Università di Bologna)
Andrea Allamprese (Università di Modena e di Reggio Emilia)
Bruno Pezzarossi (Scuola Superiore di Studi Giuridici, Università di Bologna)
Alessandro Ferretti (Università di Torino)
Nicoletta Taurian (Università di Trieste)
Salvatore Losco (Seconda Università degli Studi di Napoli)
Alberto Di Cintio (Università di Firenze)
Elena Ghibaudi (Università di Torino)
Marco Cosentino (Università dell’Insubria)
Mario Fiore (Istituto di Biologia e Patologia Molecolari – CNR, Roma)
Antonella Arena (Università di Messina)
Paola Stiuso (Seconda Università degli Studi di Napoli)
Maria Letizia Ruello (Università Politecnica delle Marche)
Piero Morpurgo (Liceo Giordano Bruno, Roma)
Ornella Cirillo (Seconda Università degli Studi di Napoli)
Francesco Spada (Sapienza Università di Roma)
Laura Stancampiano (Università di Bologna)
Sacri Moreno (Estación Biológica de Doñana – CSIC)
Maria Luisa Chirico (Seconda Università degli Studi di Napoli)
Claudio Rossi (Policlinico Umberto I – Sapienza Università di Roma)
Mario Caruso (Tor Vergata Università di Roma)
Marta Gomes de Souza (Sapienza Università di Roma)
Cinzia Battaggia (Sapienza Università di Roma)
Michela Santangelo (Università di Pisa)
Sara Sparagna (Università di Cassino)
Giulio Mino Marini (Università di Pisa)
Carlo Utzeri (Sapienza Università di Roma)
Franca Pelliccia (Sapienza Università di Roma)
Pasquale D’Alessio (Università di Napoli Federico II)
Vittorio Angiolini (Università degli Studi di Milano)
Vittorio Ferruzzi (Sapienza Università di Roma)
Stefano Tollari (Università dell’Insubria)
Silvia Ferrarese (Università di Torino)
Giovanni Bazzocchi (Università di Bologna)
Alessandra De Rossi (Università di Torino)
Vincenzo Desiderio (Seconda Università degli Studi di Napoli)
Mari D’Agostino (Università di Palermo)
Andrea Rodighiero (Università degli Studi di Verona)
Alessandra Filabozzi (Tor Vergata Università di Roma)
Patrizia Gentili (Sapienza Università di Roma)
Marta Morvillo (Università di Bologna)
Antonella Tramacere (Università di Parma)
Alessandra Montanini (Università di Parma)
Ranieri Urbani (Università di Trieste)
Barbara De Rosa (Università di Napoli Federico II)
Rosella De Salvia (Istituto di Biologia e Patologia Molecolare – CNR, Roma)
Marco Vighi (Università di Milano-Bicocca)
Sebastiano Ghisu (Università degli Studi di Sassari)
Mary Anne Tafuri (Sapienza Università di Roma)
Fernando Giobbe (Università di Napoli Federico II)
Alessandro Arienzo (Università di Napoli Federico II)
Chiara Ingrosso (Seconda Università degli Studi di Napoli)
Matilde Sicuranza (Università di Napoli Federico II)
Andrea Ilari (Istituto di Biologia e Patologia Molecolare – CNR, Roma)
Stefania Cocco (Università Politecnica delle Marche)
Rolando Dromundo (Università di Pisa)
Roberto Pirisi (Scuola Normale Superiore, Pisa)
Francesca Di Rosa (Sapienza Università di Roma)
Aniello Lampo (ICFO-The Institute of Photonic Sciences, Barcelona)
Petronia Carillo (Seconda Università degli Studi di Napoli)
Enrico Cundari (Istituto di Biologia e Patologia Molecolare – CNR, Roma)
Alessandro Bianchi (Università degli Studi di Bari Aldo Moro)
Giuseppe Saccomandi (Università di Perugia)
Augusto Amici (Università di Camerino)
Salvatore Palidda (Università di Genova)
Antonio Fantoni (Sapienza Università di Roma)
Elga Riccardi (Università di Camerino)
Giorgio Tassinari (Università di Bologna)
Franca Gusmini (Liceo Classico “Tito Livio”, Milano)
Velia Minicozzi (Tor Vergata Università di Roma)
Andrea Perali (Università di Camerino)
Lucio Pellacani (Università di Roma La Sapienza)
Danila Moscone (Tor Vergata Università di Roma)
Giuseppe Palleschi (Tor Vergata Università di Roma)
Elisabetta Meacci (Università di Firenze)
Tiziana Drago (Università degli Studi di Bari Aldo Moro)
Piero Totaro (Università degli Studi di Bari Aldo Moro)
Angela Drago (Università degli Studi di Bari Aldo Moro)
Alessandro Cattabiani (LMT-ENS Cachan)
Stella Agnoli (Sapienza Università di Roma)
Daniela Gigante (Università di Perugia)
Isabella Passariello (CIRCE Laboratory – INNOVA)
Maria Francesca Petrocchi (Università degli Studi della Tuscia)
Giulio Cattarin (Politecnico di Milano)
Andrea Amadei (Tor Vergata Università di Roma)
Antonella Friscini (Università del Salento)
Cecilia Mannironi (Istituto di Biologia e Patologia Molecolare – CNR, Roma)
Lucia G. Quagliano (Consiglio Nazionale delle Ricerche, Roma)
Roberto Scandurra (Sapienza Università di Roma)
Dino Costa (Università di Messina)
Mariangiola Dezani-Ciancaglini (Università di Torino)
Barbara Illi (Istituto di Biologia e Patologia Molecolare – CNR, Roma)
Pierangelo Crucitti (Società Romana di Scienze Naturali)
Alessandro Bartoloni (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia)
Haralabos Tsolakis (Università di Palermo)
Ernesto d’Albergo (Sapienza Università di Roma)
Piero Di Girolamo (Università degli Studi di Teramo)
Fabrizio Tonello (Università di Padova)
Francesca Bianco (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia)
Flavia De Nicola (Università del Sannio)
Giorgio Lo Feudo (Università della Calabria)
Margherita Calò (Università di Messina)
Antonella Bandiera (Università di Trieste)
Manfredi Longo (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia)
Walter D’Alessandro (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia)
Riccardo Narducci (Tor Vergata Università di Roma)
Vito Francesco Polcaro (INAF-IAPS)
Federico Oliveri (Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace- Università di Pisa)
Rosella Nave (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia)
Carlo Magni (Sapienza Università di Roma)
Ernesto Burgio (European Cancer and Environment Research Institute, Bruxelles)
Alessandro Teta (Sapienza Università di Roma)
Lidia Lo Schiavo (Università di Messina)
Veronica Morea (Sapienza Università di Roma)
Maddalena Andreussi (Sapienza Università di Roma)
Riccardo Adami (Politecnico di Torino)
Margherita Eufemi (Sapienza Università di Roma)
Claudio Marchese (Università di Messina)
Piera Rella (Sapienza Università di Roma)
Sara Bressi (EPFL, Lausanne)
Federico Aschieri (Technische Universität Wien)
Michele Correggi (Università degli Studi di Roma 3)
Mariantonietta Intonti (Università degli Studi di Bari Aldo Moro)
Giulio Moini (Sapienza Università di Roma)
Giulia Pavan (Tor Vergata Università di Roma)
Lorenzo Zamponi (Istituto Universitario Europeo, Firenze)
Giulia Volpe (Tor Vergata Università di Roma)
Guido Bonino (Università di Torino)
Tamara Bruni (Sapienza Università di Roma)
Ervino Cus (Università di Trieste)
Jolanda Guardi (Universitat Rovira i Virgili, Tarragona)
Gianni Piazza (Università di Catania)
Stefano A. E. Leoni (Conservatorio Giuseppe Verdi, Torino – Università di Urbino Carlo Bo)
Franco Praussello (Università di Genova)
Raffaele Spiezia (Seconda Università degli Studi di Napoli)
Marco Biffoni (Sapienza Università di Roma)
Romeo Carabelli (Université de Tours)
Roberta Cipollini (Sapienza Università di Roma)
Marco Vignudelli (Università di Bologna)
Luisa Brucale (Università di Palermo)
Francesco Correale (CNRS, Tours)
Giuseppe Longo (Università degli Studi di Napoli Federico II)
Joselle Dagnes (Università di Torino)
Alessandra Ciattini (Sapienza Università di Roma)
Roberto Cavarra (Sapienza Università di Roma)
Silvia Morante (Tor Vergata Università di Roma)
Maria Assunta Casalino (Università degli Studi di Roma 3)
Monica Piras (Università di Cagliari)
Ezio Laconi (Università di Cagliari)
Stefano Manfredda (Università di Cagliari)
Mauro Federico (Università di Messina)
Vincenza Ferrara (Sapienza Università di Roma)
Giuseppe Maimone (Università di Catania)
Gabriella Baptist (Università di Cagliari)
Ferruccio Damiani (Università di Torino)
Emilia Mauriello (Laboratoire de Chimie Bactérienne – CNRS)
Steve Buckledee (Università di Cagliari)
Sabrina Fusari (Università di Bologna)
Maria Pascale (IPPSAR Commerciale “De Carolis”, Spoleto)
Sebastiano Pennisi (Università di Cagliari)
Giovanna Romeo (Sapienza Università di Roma)
Luciano Gallino (Università di Torino)
Umberto Albarella (University of Sheffield)
Chiara Angiolini (Università Ca’ Foscari Venezia)
Giovanni Destro Bisol (Sapienza Università di Roma)
Cecilia Maria Totti (Università Politecnica delle Marche)
Simone Contiero (ITIS Marconi, Pontedera – Università di Pisa)
Laura Bettini (Sapienza Università di Roma)
Cristina Chiavari (Università di Bologna)
Clara Urzi (Università di Messina)
Silvia Damiano (Università di Camerino)
Mara Maggiulli (Liceo Classico “Oriani”, Corato)
Deborah Ciero (Sapienza Università di Roma)
Miriam Melis (Università di Cagliari)
Giuseppe Musumeci (Università di Catania)
Carmelo Cedrone (Comitato Economico e Sociale Europeo, Bruxelles)
Giuseppe Forte (Università di Catania)
Umberto Marini Bettolo (Università di Camerino)
Lucia Zabatta (ISFOL – Istituto per lo Sviluppo della Formazione e dell’Orientamento dei Lavoratori)
Vincenzo Fiore (University College London)
Bianca Colonna (Sapienza Università di Roma)
Andrea Piras (Università di Bologna)
Enrico Pasini (Università di Torino)
Ilaria Agostini (Università di Bologna)
Fabrizio Ricci (Consiglio Nazionale delle Ricerche)
Agostino Cilardo (Università degli Studi di Napoli L’Orientale)
Antonio Pioletti (Università di Catania)
Filomena Viviana Tagliaferri (Institute of Mediterranean Studies – Foundation for Research and Technology, Hellas. Rethymno)
Domenico Antonio Cusato (Università di Catania)
Teresa Sardella (Università di Catania)
Paola D’Alconzo (Università degli Studi di Napoli Federico II)
Concetta Sipione (Università di Catania)
Giovanna Caltagirone (Università di Cagliari)
Marco Barbieri (Università di Foggia)
Salvatore Giuffrida (Università di Catania)
Alessandro Campus (Tor Vergata Università di Roma)
Chiara Concolino (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano)
Mauro Majone (Sapienza Università di Roma)
Giorgio Graziani (Sapienza Università di Roma)
Bernardina Sani (Università di Siena)
Andrea Imperia (Sapienza Università di Roma)
Giuseppe Giudice (Università degli Studi di Napoli Federico II)
Barbara Nelli (Università degli Studi dell’Aquila)
Roberto Feuda (Caltech)
Carlo Di Marco (Università di Teramo)
Maria Giovanna Musso (Sapienza Università di Roma)
Laura Saija (Università degli Studi di Catania)
Fabiana Arduini (Tor Vergata Università di Roma)
Enzo Cicero (Università di Messina)
Lorenzo Pagliano (Politecnico di Milano)
Cesare Manetti (Sapienza Università di Roma)
Renata Morresi (Università di Macerata)
Andrea Manganaro (Università di Catania)
Silvia Cristaldi (Università Kore di Enna)
Maria Rosa Cremonesi (I.S. d’Arco – d’Este)
Lucia Aquilanti (Università Politecnica delle Marche)
Enrico Bolzoni (Università di Bologna)
Stefano Salvia (Università di Pisa)
Assunta Matassa (Università di Torino)
Paolo De Santis (Università degli Studi di Roma 3)
Claudia Tagliavia (ISFOL – Istituto per lo Sviluppo della Formazione e dell’Orientamento dei Lavoratori)
Marco Ghimenti (Università di Pisa)
Concepcion Rubies (Università di Bologna)
Paolo Favilli (Università di Genova)
Leonardo Varvaro (Università degli Studi della Tuscia)
Luca Leuzzi (Istituto di Nanotecnologia – CNR, Roma)
Angelo D’Orsi (Università di Torino)
Sergio Brenna (Politecnico di Milano)
Salvatore Iaccarino (Università di Pisa)
Ana Urbiola (Universidad de Granada)
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