"Essere stati è una condizione per essere" (Braudel)
Stanotte in più di cento licei classici italiani si tiene la notte bianca. Le scuole rimarranno aperte per celebrare i classici greci e latini.
Mai come oggi la cultura classica ed umanistica è la condizione per comprendere la contemporaneità.
La federazione delle comunità e confraternite d'Italia ha partecipato all'eccezionale evento "La Notte Nazionale Del Liceo Classico" e ha invitato tutte le comunità ad intervenire nei licei dei loro territori insieme ad altre personalità della Diaspora Greca.
Olga
Nassis, Presidente 15/12/2016
Si è svolta il 15 gennaio la seconda edizione de “La notte dei Licei”. Quest’anno hanno aderito all'iniziativa 237 scuole e la nostra Comunità così come altre comunità greche in diversi capoluoghi italiani, ha aderito alla manifestazione e ha fornito il patrocinio morale agli eventi culturali programmati al Liceo Classico G. Meli e al Liceo Classico G. Garibaldi. La Comunità è stata rappresentata dal Prof. H. Tsolakis, vicepresidente della Federazione delle Comunità e Confraternite Elleniche in Italia, che è intervenuto nelle due manifestazioni ricordando l’importanza del ruolo svolto storicamente dalle Comunità elleniche nel mantenimento e la diffusione della lingua greca, non solo tra i greci della diaspora ma anche nella società in cui esse operano.
La Notte dei Licei a Salerno
A Salerno, invece, è intervenuto al Liceo Classico T. Tasso, su invito della Preside prof.ssa Carmela Santarcangelo, il Segretario della nostra Federazione Andreas Andreou che prima ancora del suo intervento ha offerto in omaggio al liceo Tasso una bandiera greca da conservare in dotazione dell' istituto, affinché la preside possa imprestarla a quei giovani che vorranno manifestare a favore della Grecia.
l consenso è stato immediato così come l'adesione entusiastica della preside che ha immediatamente introdotto ad un clima di accoglienza e solidarietà. L'intervento ha poi ribadito la seguente riflessione:
Il fenomeno dell' emarginazione degli studi umanistici e classici, accompagnata dall'inquietante calo delle iscrizioni ai licei classici, più che raddoppiato negli ultimi anni, ci impone qualche riflessione sulle sue cause più profonde. Se ci limitassimo ad una lettura superficiale della realtà ricercando unicamente i motivi più scontati di tale risultato quali: il disinteresse delle famiglie, la distrazione di massa di ragazzi pigri attratti molto di più dalle tecnologie virtuali, il purtroppo diffuso convincimento dell'inutilità delle "lingue morte" o addirittura l'inadeguatezza didattica di un insegnamento considerato ostico, rimarremmo lontani dalla complessità del problema intrappolandoci in un riduzionismo sociologico, direi antropologico, senza comprendere che il fenomeno è di più ampia portata socio-culturale e politica. Non saremmo degni della tradizione classica e della Polis se non provassimo ad immaginare quale vile e subdolo obiettivo abbia, invece, la deliberata emarginazione dell'insegnamento del greco, del latino e della cultura classica che secondo il mio parere mira alla soppressione del "pensiero critico". L'imperante modello neoliberista degli ultimi decenni procede sempre più nell'esaltazione di un "cretinismo economico", per dirla con Gramsci (grande studioso dei classici), richiedendo una omologazione acritica da parte delle persone, che si riducono a numeri e a statistiche di debitori e creditori. Gli studi classici non sono certamente funzionali ai nefasti disegni che la governance globale persegue, limitando diritti sociali, culturali, politici e democratici. Non è un caso che la neoliberista Troika abbia preso di mira con tanto accanimento la Grecia, indifferente ad ogni sua eredità e simbolo culturale. Anche “La Buona Scuola” del governo Renzi, avversata da centinaia di migliaia di insegnanti, è un'altra ennesima declinazione dei dettami neoliberisti, e il presunto efficientismo di questa controriforma che investe sull' "alternanza scuola-lavoro", risponde piuttosto ad interessi imprenditoriali privati anziché al vero investimento sul capitale umano e alla formazione di personalità integre libere e democratiche.
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