mercoledì 11 febbraio 2015

NAPOLI RISPONDE: La democrazia ....è un classico! La Grecia è cambiata. Cambiamo l'Europa.

H Νάπολη σήμερα πρωτοπόρος στις εκδηλώσεις αλληλεγγύης στον Ελληνικό Λαό. 

Napoli ha risposto bene: migliaia di cittadini alla manifestazione odierna di sostegno al governo ellenico a Largo Berlinguer.



















Φωτογραφίες Σωτήρη Παπαδημητρίου
Foto Sotiris Papadimitriou
Συγκέντρωση συμπαράστασης στην Largo Berlinguer στη Νάπολη στις 11-2-2015 και ώρα 17:00 για την στήριξη της Ελληνικής Κυβέρνησης στη διαπραγμάτευση στο Eurogroup.


Μίλησε ο Γιάννης Κορίνθιος, πρόεδρος της Ομοσπονδίας Ελληνικών Κοινοτήτων και Αδελφοτήτων Ιταλίας, ο Marco Galdi, πρόεδρος της Φιλελληνικής Εταιρείας Ιταλίας και πολλοί άλλοι εκπρόσωποι πολιτικών φορέων και πολιτιστικών συλλόγων.
Παρευρέθηκαν κοινοβουλευτικοί και πολιτικοί παράγοντες, όπως ο Salvatore Vozza, ο αντιδήμαρχος της Νάπολης, Tommaso Sodano, η σύμβουλος  του Δήμου της Νάπολης Elena Coccia, πολλά στελέχη των συνδικάτων CGIL και FIOM, ο βιβλιοπώλης Ernesto Rascato, τα μέλη του Διοικητικού Συμβουλίου της Ελληνικής Κοινότητος, Σωτήρης Παπαδημητρίου, Κωνσταντίνος Μίχος και Γιώτα Μαλακού, αρκετοί Κύπριοι, όπως ο Ανδρέας Ανδρέου, πολλοί Ομογενείς από την Νάπολη και την Καμπανία, όπως η Βιολέττα Πολυζώη, Αντωνία Χαρίση, Δημήτρης Ιωάννου και Χρήστος Ιωάννου, μερικά μέλη της Φιλελληνικής Εταιρείας Ιταλίας, όπως ο Filippo D'Oria, o Alfredo Ledonne και η Antonella Manzo, και χιλιάδες άλλοι πολίτες και μέλη κομμάτων και συνδικάτων.
Ήταν επίσης παρόντες οι Antonio Di Luca, Antonio Barbati, Alfredo Visconti, Giordana Moltedo, Raffaela Capuozzolo, Teresa Coppola, Susy Rotondo, Nilla Romano, Enza Iasevoli, Sirio Conte, Dario Bello, Roberto Braibanti, Dino di Palma, Raffaele Cimmino, Giovanni Mugavero, Nino Costa, Gennaro Centanni, Onofrio Petillo, Annamaria Cicellyn, Raffaele di Francia, Bruno Miccio, Francesco Barra, Jamal Qaddorah.
Oggi ci fu una grande manifestazione di solidarietà al popolo e al governo greco a Napoli, a Largo Berlinguer. Hanno parlato numerosi esponenti politici di Napoli, nonché il presidente della Federazione delle Comunità e Confraternite Elleniche in Italia, Jannis Korinthios e Marco Galdi, presidente della Società Filellenica Italiana e sindaco di cava de'Tirreni.
Erano presenti esponenti politici di rilievo, come Salvatore Vozza, segretario regionale di sinistra ecologia e libertà, con alcuni componenti della segreteria regionale e altri della segreteria Provinciale di Napoli oltre che militantiil vice sindaco di Napoli Tommaso Sodano, il consigliere comunale di Napoli, avvocato Elena Coccia, molti iscritti della CGIL e FIOM, il libraio Ernesto Rascato, i membri del consiglio direttivo della Comunità Ellenica di Napoli e Campania, Sotiris Papadimitriou, Jota Malakou e Costantino Michos, molti greci della diaspora ellenica in Campania, tra cui Violetta Polizoi, Antonia Charisi, Dimitris Ioannou, Christos Ioannou, alcuni membri della Società Filellenica Italiana, tra cui, Filippo D'Oria, Alfredo Ledonne e Antonella Manzo, alcuni esponenti della diaspora cipriota, come Andreas Andreou e migliaia di cittadini napoletani.
Tra il pubblico c'erano ancora i Antonio Di Luca, Antonio Barbati, Alfredo Visconti, Giordana Moltedo, Raffaela Capuozzolo, Teresa Coppola, Susy Rotondo, Nilla Romano, Enza Iasevoli, Sirio Conte, Dario Bello, Roberto Braibanti, Dino di Palma, Raffaele Cimmino, Giovanni Mugavero, Nino Costa, Gennaro Centanni, Onofrio Petillo, Annamaria Cicellyn, Raffaele di Francia, Bruno Miccio, Francesco Barra, Jamal Qaddorah





























Kείμενο της ομιλίας του Γιάννη Κορίνθιου: 
Testo dell'intervento di Jannis Korinthios


E' cambiata veramente la Grecia, 
cambiamo ora l’Europa.

Siamo tutti greci.

Il governo greco ha avuto la fiducia stanotte. Ora ha come priorità affrontare la crisi umanitaria e sedersi al tavolo per rinegoziare il debito, chiedendo delle facilitazioni tecniche per far ripartire la Grecia.
La "ristrutturazione del debito" vuol dire allungare i tempi, dare ai greci  un po’ di respiro. Il governo greco non vuole negoziare sotto la morsa della paura. Il governo greco non ha paura di negoziare. I greci non vogliono la cancellazione del debito, chiedono tempo fino alla risalita del Pil per essere in grado di restituirlo.
La Grecia non chiede altri soldi. Chiede un po di respiro per saldare il debito.
Il 25 gennaio la Grecia ha scelto una nuova Europa, l’Europa dei popoli che lavorano e prosperano, un’Europa più solare, più gioiosa.
La Grecia ha inventato la democrazia e la bellezza.
Anche oggi che altri popoli in Europa vivono ugualmente momenti difficili, la Grecia ha il dovere di indicare nuovamente la strada della democrazia e della bellezza, che non è certamente la strada dove ci vogliono spingere le banche, la finanza e la Troika.
Ci accusano la Merkel e le sue marionette che ci sono stati concessi 200 miliardi in aiuti. 
Amici non sono stati mai concessi aiuti ai greci. Quei miliardi sono serviti solo a sostenere il sistema bancario, a salvare le banche. I greci patiscono la fame e il freddo! 10 milioni di greci hanno sofferto ingiustamente questi ultimi anni per questa austerità imposta. 
In Grecia ci sono 1 milione e mezzo di disoccupati, due milioni e mezzo di poveri. E 300.000 giovani hanno emigrato in cerca di un futuro.
I precedenti governi della Grecia hanno concesso con procedure oscure alla Germania il 40% dei nostri rifornimenti militari, tutta la rete delle nostre telecomunicazioni, la costruzione di due grandi aeroporti, il ponte sospeso vicino a Patrasso e molti chilometri delle nostre autostrade. 
E noi greci siamo tra i più grandi consumatori di prodotti tedeschi.
I tedeschi hanno versato forti tangenti ai politici greci per favorire questa svendita alla Germania di gran parte delle nostre infrastrutture. I cantieri tedeschi hanno venduto alla Grecia dei sommergibili che pendono da una parte. In Grecia operano attualmente 130 imprese tedesche che guadagnano all’anno 6.5 miliardi di euro.
Sta venendo fuori piano piano la verità. 
Addirittura si dice che l’allora primo ministro ha dovuto accettare l’austerità, perché ricattato per un conticino della madre in Svizzera. E così ha gettato sul lastrico milioni di greci! 
La Grecia non intende più soffrire. Finalmente ha raddrizzato la schiena e ha girato pagina il 25 gennaio.
Siamo di nuovo in piedi e fiduciosi!
E pretendiamo quanto ci spetta secondo accordi internazionali!
La Germania deve alla Grecia 80 milioni di marchi tedeschi dalla prima guerra mondiale. 
Deve 594 milioni di dollari dal periodo tra le due grandi guerre  come differenza di compensazione. 
Ci spettano i mutui obbligatori contratti dal terzo Reich in Grecia durante l’occupazione, pari a 3,5 miliardi di dollari. 
Aspettiamo ancora le riparazioni di guerra che sono state calcolate dalle forze alleate pari a 7,1 miliardi di dollari. 
Ci devono risarcire per 40.000 vittime delle esecuzioni naziste, per 12.000 morti da pallottole vaganti, per 70.000 morti in combattimenti, per 105.000 morti nei campi di concentramento della Germania, per 600.000 morti per fame ecc. ecc.
Secondo una commissione greca, Berlino dovrebbe versare ad Atene 162 miliardi, circa metà del debito pubblico ellenico, per i danni provocati dall’invasione nazista del 1941 e a restituzione di un prestito estorto in quegli anni dall’esercito di occupazione tedesco.
La Grecia non deve nulla alla Germania. 
Anzi! 
Noi esigiamo anche il rientro in Grecia di tutte le opere d’arte trafugate dai tedeschi che ora sono esposte nei musei di Berlino, di Monaco e altrove.
La crisi non è solo una crisi greca. Mai lo è stata. La crisi è europea e la soluzione dovrà essere europea.
In Grecia, Portogallo, Spagna e Italia la lotta è la stessa!
La Grecia è la nuova speranza per i grandi e necessari cambiamenti che dovranno finalmente dare un nuovo volto all’Europa dei popoli.
Solidarietà e pari dignità, scrivono i trattati europei. Mica scrivono austerità e memorandum. 
Un principio fondamentale dell’Europa Unita è il rispetto della volontà democratica dei suoi popoli. 
Noi greci non vogliamo più negoziare la nostra sovranità nazionale. 
Mai più un’Europa che umilia un popolo. 

Siamo uomini, non numeri.

Da oggi il governo greco affronta la gravissima crisi umanitaria che ha colpito le famiglie greche.
Sì all’Europa dei popoli, no all’Europa dei conti in regola. Bisogna salvare la gente che soffre.
L’Europa non è della Merkel ma dei popoli europei.
E la Grecia per la prima volta si presenta a negoziare in piedi, chiedendo rispetto, solidarietà e pari dignità.
Νoi siamo Europa. La nostra identità europea è la nostra storia.
Non abbiamo più paura.
Abbiamo speranza e fiducia.
Ce la faremo con il vostro aiuto.
Ci dicono la volontà del popolo non conta.
Ci dicono che il risultato degli elettori greci non conta.
Ci dicono che la povertà e l'austerità sono l'unica opzione per noi.

Noi rispondiamo:
Non abbiamo paura.
Non accettiamo ricatti.
Non facciamo marcia indietro.

Pretendiamo il rispetto della nostra dignità.
Ritorniamo alla politica contro gli gnomi della finanza.



http://comunitaellenicanapoli.it/laltra-grecia/





Φωτογραφίες Daniele Pallotta, Giordana Moltedo, Giovanni Papadimitra
Foto Daniele Pallotta, Giordana Moltedo, Giovanni Papadimitra

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